martedì 7 dicembre 2010

lunedì 29 novembre 2010

Nuove finestre

Non ho ancora spiegato il perchè del titolo di questo blog, anche se si può intuire.


A mano libera indica non solo un modo di disegnare o più genericamente creare, indica una condizione interiore di cui ho capito di aver bisogno.
E' la sensazione che mi accompagna quando ho una matita in mano e il motivo per cui per me il disegno è tanto necessario. 





Condivido qui un pensiero di Annamaria Testa, che non mi stancherò mai di ribadire:

"Innanzitutto va smontato il clichè secondo cui la creatività è un dono del cielo. Qualcosa che c'è o non c'è. Che spunta come un fungo. Una dimensione che non può essere studiata. E dove formazione, applicazione, sforzi non contano perchè a governarla sarebbero il caso e la fortuna. Macchè: come diceva Pasteur, il caso favorisce le menti preparate. Altro mito da sfatare è quello che la creatività dia frutti in quattr'e quattr'otto. Un'idea smentita ovunque. Terzo stereotipo da smantellare è la convinzione che la creatività equivalga a trasgressione. Ma a trasgredire siamo capaci tutti. Mentre la creatività sta nello spezzare le regole ma per trovare un nuovo ordine: superiore, migliore".

Trovo questo pensiero  davvero  incoraggiante per tutti, perchè  la creatività apre sempre nuove finestre!















giovedì 25 novembre 2010

Un aprile a Parigi..

foto di Elisa Trevisan 
Oggi risistemavo vecchi disegni e mi sono ricordata di quando ai tempi dell'università, non avendo ancora la mia reflex (la sognavo già però...), l'unico modo di prendere appunti di viaggio era armarsi di taccuino, matita e pazienza.


Lo sguardo che sta dietro allo scatto di una foto è sicuramente
preciso, indagatore e sensibile. 
Quando si deve disegnare però, si obbliga l'occhio ad uno sforzo in più: ci si deve soffermare in genere più a lungo sul soggetto, lo si deve scavare.


Con questo non intendo stabilire l'utilità maggiore di uno e dell'altro, anzi, adoro fotografare ( c'è qualcuno che lo sa molto bene!) e la sfida di cogliere espressioni e movimenti di qualche decimo di secondo mi appassiona come poche altre cose. 


Credo però che lo sforzo di disegnare tanto, non avendo altri mezzi per registrare i viaggi, mi abbia aiutato non poco anche ad avere un occhio più attento quando fotografo. E' stato un esercizio davvero ripagante e stimolante.


Tutto questo per fare un piccolo appunto sul viaggio a Parigi che ho fatto con Elisa, amica di università e non solo, pochi mesi prima della laurea. 
Lei è stata la reporter di tutto il viaggio e io compaio in molte foto seduta in qualche angoletto nelle pose più "sconvenienti" mentre disegno da angolazioni varie.






Notre Dame du Haute, Rochamp -  Le Corbusier

Come si vede dai disegni siamo state anche ben fuori Parigi. Della capitale mi fa ancora tanto ridere pensare a quando siamo andate a Montmartre in mezzo agli artisti ed ovviamente ci siamo fatte abbindolare dalla più stramba di tutti, una certa Aurora Colì, che sosteneva avere un glorioso passato. Ho controllato in internet ed sembra sia vero!! Vi risparmio il ritratto che mi ha fatto, lo nascondo "gelosamente".

Per concludere, dico solo che ora oltre che scattare foto, in viaggio tengo ancora stretto a me il mio taccuino per i miei appunti personali. Devo dire che al ritorno e col passare del tempo apprezzo sempre di più quel disegno magari fatto in fretta o per ingannare l'attesa di un treno...






martedì 23 novembre 2010

Percorsi



C'è una certa emozione nello scrivere questo primo post. Anche perchè preferisco esprimermi con le immagini piuttosto che con le parole. 
Di questo ho fatto il punto focale della mia vita.

Il mio bisogno di esprimermi a matita è rimasto sepolto per molti anni per dedicarmi a studi che si riteneva fossero più concreti. Ma non si può trattenere a lungo quello che è un vero desiderio che resta anzi cresce fino al giorno in cui gli si permette di rivedere la luce.

Questo blog avrà principalemente due intenti: il primo è di raccogliere e rendere visibili quelli che sono i miei piccoli esperimenti grafici, fotografici e pittorici che riempiono le mie giornate; il secondo è di comunicare attraverso questi segni l'importanza di fare ciò per cui si è in questo mondo e di non stancarsi mai di cercare la propria via. La creatività riguarda ogni ambito e va allenata con tanta dedizione e costanza. 

Quindi mai fermarsi, mai smettere di cercare nuovi risultati, nuovi percorsi.